Nella Città metropolitana sono presenti numerosi luoghi destinati alla fruizione collettiva che compongono un primo elenco di parchi territoriali, da verificare nel corso della redazione del PTM.
La dotazione effettiva di verde pubblico nei comuni della città metropolitana è generalmente elevata (secondo i dati PTCP, pressoché ovunque vicino a 30 mq/ab). Il decreto interministeriale 1444/1968 distingue una famiglia di attrezzature di interesse generale che attengono a tre grandi famiglie di diritti: l'istruzione, la sanità e il verde. Quest'ultimo diritto è correlato alla pluralità di servizi che le aree verdi offrono agli abitanti e ai frequentatori delle città: ambientali (salubrità/prevenzione dai rischi), paesaggistici e culturali, ricreativi e sociali. Questa peculiarità induce a prestare una specifica attenzione ai "parchi territoriali", da intendere non necessariamente come spazi esclusivamente pubblici, ma come aree conformate e gestite in modo finalizzato ai servizi sopra richiamati e come nodi di una azione di rigenerazione di scala territoriale (particolarmente rilevante nelle aree di pianura e nella fascia periurbana, maggiormente influenzate dall'urbanizzazione). In questa prospettiva, il PTM può proporre un riconoscimento specifico delle dotazioni a “parco pubblico urbano e territoriale” ex DM 1444/1968 come componente dell'armatura fondamentale che assicura la resilienza e la vivibilità della Città metropolitana. In una pubblicazione sulla Linea Gotica curata da IBC si dice: "Vi è, sull'Appennino Bolognese e nel resto dell'Emilia-Romagna, una sedimentazione della memoria intensa e corposa fatta di tracce, di messaggi e di luoghi, meritevoli di essere valorizzati e organizzati ai legittimi fini dello sviluppo locale. Il progetto bolognese ha dimostrato che oggi è possibile uscire dall'episodico e dal frammentario ed entrare finalmente nella più efficace fase della pianificazione territoriale condivisa". Questo approccio può essere adottato, in senso più ampio, per l'intera gamma di parchi territoriali, già presenti o da istituire, tra i quali rientrano:
Parchi legati alla gestione di ecosistemi naturali: Ecomuseo dell'Acqua e territori delle acque (Sala Bolognese), Ecomuseo di Serravalle e territorio dei calanchi (Valsamoggia), la Bora di San Giovanni (x-cava di argilla prima abbandonata e poi recuperata), le Vasche dell'ex-Zuccherificio di Crevalcore.
Parchi storici: delle Rimembranze (Pianoro), di Monte Sole (Marzabotto) e della Linea Gotica (Montale)
"Monumenti verdi": Eremo di Ronzano e parco villa Ghigi, Parco di San Michele in Bosco, Parco di Villa Spada, Parco di Villa Beatrice (Bologna), Parco di villa Orsi (Argelato, dentro il Centergross), Parco di villa Smeraldi (Bentivoglio), Parco di Mezzolara (Budrio), Parco della Chiusa e lungo Reno fino a Palazzo Rossi (Casalecchio di Reno e Sasso Marconi), Parco della Tenuta Montericco Pasolini Dall'Onda, parco Tozzoni e riserva del Bosco della Frattona (Imola), Parco delle Acque Minerali (Imola), Giardini del Casoncello (Loiano), Parco del Castello di San Martino di Sverzano (Minerbio), Giardino Botanico di Badolo (Sasso Marconi), Tenuta Orsi Mangelli (Zola Predosa e Anzola Emilia).
Fonti delle informazioni
Dati disponibili
Informazioni tratte da: PTCP, siti termatici della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna, pubblicazioni IBC.
Integrazioni previste
Verifica rispetto ai requisiti minimi fissati dallo standard del DM 1444/1968 e individuazione dei parchi territoriali di livello metropolitano, intesi come un sistema di aree integrato con le infrastrutture verdi e blu e con le altre aree di fruizione collettiva di scala territoriale.