Obiettivi del PTM
 
 

7_La forma del PTM

Di seguito si indicano le componenti tecniche che dovranno dare forma documentale al nuovo PTM.

a) IL CAMBIAMENTO
È necessaria una prima rappresentazione del cambiamento intervenuto nel territorio metropolitano dagli anni di predisposizione del PTCP.
Un elemento tecnico del PTM Bologna dovrà essere la costruzione di una rappresentazione del territorio capace di cogliere e mettere in evidenza quel che è cambiato rispetto ai primi anni del Duemila, nella fase alta del sesto ciclo edilizio.


b) PROFILI

Al fine di rendere evidente che cosa si intenda per metropoli "composita" è necessaria una descrizione interpretativa delle differenti parti del territorio, aspetto che nel PTM dovrebbe dare corpo al comma 3a dell’art. 41 LR 24/2017.
I profili sono tesi a rendere riconoscibili le differenze metropolitane identificando e interpretando caratteri geografici, ambientali, morfologico-storici, economici e sociali e anche a "motivare" strategie, progetti territoriali, azioni.
Per questo andrà riletto il lavoro fatto nella prima fase del PSM 2.0 ("La voce delle Unioni"). Ogni parte dovrebbe avere un nome proprio, legato ai topoi, così come ogni "polo funzionale" dovrebbe essere identificato col suo nome (Aeroporto, Interporto Centergross, Fiera…). Infatti i profili dovrebbero riguardare le parti e i nodi strategici.
Ogni profilo dovrebbe essere sinteticamente raffigurato così da dare una immagine a ciascun territorio.


c) IMPIANTI & DOTAZIONI

Con questi termini ci si riferisce a reti e infrastrutture (generali e per i servizi sociali ed eco sistemici) che danno forma e organizzazione al territorio: mobilità (PUMS), rete idrica e sistema del verde ("infrastrutture verdi e blu"), sistema di raccolta/smistamento/trattamento dei rifiuti liquidi e solidi, impianti di produzione di energia (rinnovabile), infrastrutture digitali per la informazione/comunicazione, … (aggancio all’art. 41 c. 6 LR 24/2017).
La componente strutturale del PTM dovrebbe riflettere chiaramente l’orientamento alla sostenibilità e alla resilienza, quindi essere 'sbilanciata' rispetto a infrastrutture e reti solitamente non considerate. In questa ottica l’individuazione di impianti e dotazioni non dovrebbe essere una somma di layers singoli, ma piuttosto tradursi in "carte del rischio" e "carte dei valori" del territorio, preferibilmente integrate.


d) STRATEGIE

Si tratta di strategie territorializzate che si specificano in relazione alle differenze territoriali (pianure e aree di collina-montagna, area centrale fortemente infrastrutturata e densa, aree segnate dai fiumi… ) traducendosi in "figure spaziali" che selezionano parti della città metropolitana per le quali si prospettano specifiche e differenti scelte e priorità da trattarsi come "progetti territoriali" (aggancio all’art. 41 c. 3b LR 24/2017).
Le strategie territorializzate dovrebbero essere anche in grado di motivare i criteri per un ridimensionamento delle previsioni negli strumenti urbanistici vigenti e per indirizzare i nuovi PUG dei Comuni.


e) AZIONI

Le azioni possono essere di diverso tipo (specifici progetti di rilevanza metropolitana aventi carattere di priorità, linee-guida per progetti di trasformazione diffusa, abachi di soluzioni tecniche raccomandate, politiche urbane in accompagnamento riconducibili a specifici attori coi quali istruire opportuni confronti,…) e traducono le strategie (riferimento all’art. 41 c. 3c LR 24/2017).
È qui che dovranno indicarsi le modalità di applicazione della perequazione territoriale e di traduzione della 'rigenerazione in chiave ambientale’ nella progettazione dei materiali urbani – edifici e spazi aperti.
Costituisce riferimento l’indicazione del PSM dove, tra le altre, prescrive come linee prioritarie di intervento: "l’uso sostenibile del suolo e soluzioni basate sui processi naturali", poi "la promozione di azioni per l’adattamento ai cambiamenti climatici, qualità dell’area e delle acque". In particolare "Ciò comporta la progressiva omogeneizzazione degli strumenti urbanistici e una forte integrazione della pianificazione urbana del territorio con la migliore gestione ambientale e delle aree agricole."


f) SCENARI

L’incertezza e il rischio che contraddistinguono il nostro tempo inducono ad abbandonare le previsioni dei piani tradizionali e suggeriscono l’utilizzo di "scenari" (così anche la legge 24/2017) per evidenziare possibili percorsi che, in base a determinate condizioni al contorno, renderebbero plausibili e più opportune alcune scelte del PTM rispetto ad altre ('se … allora') e ne potrebbero suggerire l’aggiustamento.
Questa impostazione, necessariamente ipotetica e flessibile, non esclude che, tra i diversi scenari, si indichi quello sul quale il piano 'scommette’ attraverso una coerente costruzione di strategie/strutture/progetti/azioni/politiche.

 
 

Le componenti del documento di Piano

1
Cambiamento Descrizione interpretativa delle differenze del territorio metropolitano, con particolare attenzione per quel che è cambiato rispetto ai primi anni del Duemila "carte dei rischi" / "carte dei valori"
2
Profili Interpretazione argomentata della diversità: caratteri geografici, ambientali, morfologico-storici, economici e sociali e, quindi, prospettive possibili per i territori interessati.
3
Impianti e dotazioni Aree e infrastrutture che danno forma e organizzazione al territorio mettendo al centro gli impianti e le dotazioni legate ai flussi di acqua, energia, cibo, rifiuti.
4
Strategie Strategie "territorializzate" che si specificano in relazione alla diversità dei territori (pianure e aree di collina-montagna, area centrale fortemente infrastrutturata e densa , aree segnate dai fiumi...) traducendosi in "figure" che selezionano parti della città metropolitana per le quali si prospettano altrettante scelte e priorità.
5
Azioni Saranno di più tipi in quanto rivolte ai diversi interlocutori con i quali la Città metropolitana intrattiene relazioni: norme di diverso grado, linee-guida per progetti di trasformazione, abachi di soluzioni raccomandate, politiche urbane, ...
6
Scenari L'incertezza non si addice alle previsioni, quindi congetture ragionevoli. Se ...allora
 
Componenti tecniche che dovranno dare forma documentale al Piano.
 

Di seguito alcune elaborazioni cartografiche, sorta di "provini" volti a mostrare il tipo di documentazione che potrà costituire il PTM.

 

Verso le carte dei rischi

I rischi sono tanti e di tipo diverso: idrogeologico, sismico, per effetto dei cambiamenti climatici, di inquinamento da polveri, sostanze infliltranti, rumori, … Poiché possono combinarsi e costruiscono una geografia delle "aree di scarto", è importante la costruzione di una "carta unica" del rischio.

 

una carta dei rischi: sismicità
 
una carta dei rischi: sismicità
 
 

una carta dei rischi: ricarica delle falde e captazioni
 
una carta dei rischi: ricarica delle falde e captazioni
 
 

una carta dei rischi: dissesto e rischio esondazioni
 
una carta dei rischi: dissesto e rischio esondazioni
 
 

una carta dei rischi: la minaccia dell'acqua
 
una carta dei rischi: la minaccia dell'acqua
 
 

Verso le carte dei valori

I valori dell’area metropolitana sono tanti e di diverso tipo: monumentali, storico-documentali, archeologici, paesaggistici, ecologico-ambientali, … Poiché possono combinarsi e concorrono a individuare le "eccellenze" della Città metropolitana, è importante la costruzione di una "carta unica" del valore.

 

una carta dei valori: la rete ecologica
 
una carta dei valori: la rete ecologica
 
 

una carta dei rischi: patrimonio storico e archeologico
 
una carta dei rischi: patrimonio storico e archeologico
 
 

Verso la costruzione di profili

Il PTM dovrà distinguere strategie e azioni per mettere in valore caratteri e potenzialità delle diverse parti del territorio metropolitano: demografia, economia, unità di paesaggio ... sono solo alcuni aspetti utili a cogliere e mostrare le differenze. Importanti saranno anche le morfologie, ovvero gli spazi dove concretamente si vive e si lavora, poi le dinamiche in atto e i progetti... Un lavoro di interpretazione progettuale delle diversità che implicherà una stretta collaborazione coi territori, in continuità con gli incontri del PSM per raccogliere "La Voce delle Unioni".

 

un profilo: pianura nord, via emilia, collina montagna comuni, estensione, consumo di suolo
 
un profilo:  pianura nord, via emilia, collina montagna comuni, estensione, consumo di suolo
 
 
 
un profilo:  pianura nord, via emilia, collina montagna comuni, estensione, consumo di suolo - infografica
 
 

un profilo: dinamiche demografiche
 
un profilo: dinamiche demografiche
 
 
 
un profilo: dinamiche demografiche - infografica
 
 

un profilo: unità di paesaggio
 
un profilo: unità di paesaggio
 
 

un profilo: concentrazione di poli funzionali e ambiti produttivi
 
un profilo: concentrazione di poli funzionali e ambiti produttivi